Eadweard Muybridge ((Kingston, 9 aprile 1830 – Kingston, 8 maggio 1904)
Fotografo inglese e pioniere della fotografia di movimento.
Inizialmente libraio ed editore, professioni che lo aiuteranno nella promozione della sua opera, sbarca ventenne negli Usa.
A New York, grazie al dagherrotipista S.T.Selleck, si interessa al mezzo fotografico.
Si installa nel 1855 a San Francisco e vi apre una fiorente libreria.
Nel 1860, a seguito di un grave incidente durante un viaggio in diligenza, torna in Inghilterra per farsi curare.
Riappare a San Francisco nel 1866, munito della migliore apparecchiatura fotografica trovata a Londra e fotografa la crescita sfrenata della città californiana.
Viaggia in Alaska e fotografa per il governo i fari della costa del Pacifico così come gli interventi dell’esercito in una delle ultime guerre contro le popolazioni indiane nell’Ovest americano.
Le sue opere più conosciute di questo periodo sono le sensazionali immagini “mammouth” scattate nel Parco Nazionale di Yosemite, diventato ormai il mito del paesaggio americano e già meta turistica.
Muybridge propone ai suoi estimatori un totale di 2000 motivi diversi, in gran parte in formato stereoscopico.
Muybridge passa però alla storia per aver fotografato nel giugno 1872, Occident, il cavallo del suo mecenate, il magnate costruttore di ferrovie e miliardario Leland Stanford, usando 24 fotocamere e dimostrando al mondo intero che gli zoccoli del purosangue al galoppo si sollevano tutti e quattro da terra per qualche secondo, al contrario di quanto le rappresentazioni artistiche avevano trasmesso fino ad allora.
La vita avventurosa di Muybridge è segnata nel 1874 da una tragedia familiare che lo vede protagonista perché spara all’amante della moglie, uccidendolo. Viene poi assolto dal tribunale che trova l’omicidio “giustificato”.
M. continua incessantemente le sue ricerche inventando nuovi strumenti che anticipano il cinema, la biomeccanica e la meccanica degli atleti.
Dal 1878 intraprende una serie di conferenze prima negli USA e poi in Europa, dove incontra un grande successo di pubblico proiettando da trasparenti le sue foto di Panama e Guatemala. A Parigi incontra Marey che lavora contemporaneamente alle stesse ricerche sul movimento e con il quale condivide le ultime scoperte.
Seguono conferenze anche a Londra e Berlino.
Torna definitivamente in Inghilterra nel 1894 e riesce a pubblicare due libri fotografici, il primo nel 1899 dove presenta più di 1600 fotografie riprodotte. Il secondo volume esce nel 1901
I due libri sono stati ripubblicati fino agli anni ‘30.
Durante gli ultimi anni della sua vita M. decide di lasciare alla biblioteca locale della sua città natale una serie di carte e manoscritti, molte tavole, una edizione del panorama di S.Francisco e il suo zoopraxiscopio
Eadweard Muybridge nel 1904 muore nella stessa città che lo aveva visto nascere.
Harold Eugene “Doc” Edgerton (Fremont, Nebraska, 1903- Boston 1990)
Ingegnere e ricercatore statunitense, inventore e innovatore nel campo fotografico e scientifico.
Dal 1928 docente di ingegneria elettronica al Massachusetts Institute of Technology di Cambridge, nel 1932 mette a punto la tecnica di luce stroboscopica che consente di fermare il tempo registrando la successione di movimenti ravvicinati, elementi che l’occhio umano non permette di cogliere. Questa tecnica troverà poi applicazioni alle ricerche sull’immagine televisiva e sul radar.
”Papà Flash” mette a punto anche un rivoluzionario sistema di illuminazione di flash ultrarapido che permette di investigare un mondo di velocità straordinarie, come gli schizzi di una goccia che cade nel latte o l’effetto di una pallottola che trapassa una mela.
Le sue immagini diventano molto popolari e ricercate per la perfetta padronanza della composizione e l’uso raffinato del colore. Dieci sue immagini sono inserite nella mostra della Royal Photographic Society nel 1934 e altre faranno parte della prima mostra dedicata alla fotografia al MoMa di NY nel 1937.
Nello stesso anno mette a punto una innovativa tecnologia per l’illuminazione dei fondi marini.
Nel 1939 l’esercito americano gli commissiona una lampada stroboscopica per la ripresa aerea notturna e nello stesso anno pubblica il suo primo libro “Flash! Seing the Unseen by Ultra HighSpeed Photography”.
Nel 1947 fonda la EG&G e segue i test delle esplosioni nucleari dell’esercito americano con la nuova camera Rapatronic che riesce a fotografare da 10 chilometri di distanza.
Nel 1949 E. Steichen inserisce alcune sue foto nella mostra “The Exact Instant” al MoMa di New York.
Dal 1953 inizia una lunga collaborazione con Jacques-Yves Cousteau per l’attrezzatura di ripresa fotografica della nave-laboratorio Calypso, mettendo a punto un nuovo tipo di sonar con il quale localizzeranno diversi relitti.
Nel 1967 il grande curatore J.Szarkowski organizza al MoMa una mostra dal titolo “Once Invisible” e sceglie alcune sue immagini.
Nel 1987 l’International Center of Photography a New York gli organizza una grande retrospettiva e riceve un premio alla carriera.
Continua le sue ricerche per tutta la vita nel campus universitario e muore a Cambridge (Massachusetts) nel 1990.
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